Gabriele Paolini, condanna in appello per violenza sessuale, il disturbatore tv: "Sentenza omofoba"

"La sentenza ha un valore e una natura moralistica e omofoba - hanno commentato gli avvocati gli avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller

Gabriele Paolini
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17 Settembre 2020 - 16.57


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Il noto ‘disturbatore’ della tv, Gabriele Paolini, è stato condannato a 5 anni per tentata violenza sessuale. Nel 2013, infatti, Paolini ha avuto dei rapporti con dei minorenni in cambio di regali e denaro. Tra i reati anche la produzione di materiale pedopornografico. 
La sentenza, che oggi è stata confermata in Appello, era stata emessa nel giugno 2017, dai giudici della V sessione del Tribunale penale di Roma.

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Avanzando la richiesta a 6 anni di reclusione per Paolini, il pm Claudia Terracina aveva sottolineato tra l’altro come per superare le resistenze dei tre minorenni, l’uomo avesse corrisposto somme di denaro convincendoli anche a filmare i rapporti sessuali.

Per i fatti contestati nel novembre del 2013 era finito in carcere, poi è tornato libero dopo qualche mese.
Paolini contesta comunque la sentenza, sostenendo che si tratti di “una sentenza complotto contro il personaggio Paolini. Oggi – ha spiegato – è il giorno più importante della mia vita. Nel 2013 ho frequentato Daniel, ci siamo amati, mi ha baciato davanti ai giudici”. 

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“La sentenza ha un valore e una natura moralistica e omofoba – hanno commentato gli avvocati gli avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller -, perché i fatti contestati sono avvenuti per una relazione omosessuale. Se si fosse verificato tra due persone di diverso sesso, anche se un maggiorenne e una donna minorenne, sarebbe stato diverso. Aspettiamo le motivazioni per fare ricorso in Cassazione”. 

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